Box life studio – Una scatola è un contenitore chiuso, di diverse forme e dimensioni, destinato a contenere i più svariati oggetti e prodotti. Contenere significa tenere insieme, racchiudere, accogliere, ma anche reprimere, trattenere, frenare, immobilizzare. Il nostro vivere quotidiano altro non è che una migrazione continua tra scatole e contenitori. Siamo in una moderna odissea, fisica e morale. Ciascuno di noi vive e sopravvive a una realtà che tende a confezionare tutto, a confezionarsi lei stessa e, soprattutto, a conferzionarci.
Immaginate un uomo qualunque, di una cittadina qualunque, in una giornata qualunque. Una scatola-sveglia lo avvisa che è ora di alzarsi dal letto e uscire dalla scatola-camera, recarsi nella scatola-bagno, nel box doccia, in cucina. Poi in ascensore, in auto, in ufficio, alla mensa, al bar. Di nuovo in ufficio, auto, palestra, box-doccia, ristorante, cinema, discoteca, auto, ascensore, bagno, camera da letto. Giorno dopo giorno, contenitore dopo contenitore. Mangia cibo in scatola, beve acqua e vino in scatola, respira aria confezionata e condizionata. Osserva cosa accade nel resto del mondo attraverso una scatola magica chiamata TV. Può comunicare con chiunque in un istante. Basta premere i tasti di una piccola scatola che tiene nella tasca dei pantaloni.
Non osserva più nessuno per strada, ma fissa per ore tutti quelli che si “taggano” nel suo profilo facebook. Facce-in scatola sul monitor del suo pc, un contenitore attraverso cui ritrovare vecchi amici, conoscerne di nuovi, innamorarsi, persino. Viviamo in un sistema dove il contenitore e la confezione valgono più del contenuto. Il nostro stesso corpo diviene un involucro che possiamo plasmare, migliorare, ingrandire, dimagrire, modificare. Viviamo in un sistema dove la natura, irregolarità e imperfezione, spazio aperto e non chiuso, è qualcosa che ci spaventa. E’ pericolosamente instabile e difficile da controllare. Ma se decidessimo di cambiare le regole, di togliere i coperchi, di fuggire da questa società di contenitori e correre liberi di fronte all’infinito … Se facessimo tutto questo, saremmo ancora in grado di respirare senza sentirci soffocare? Ma soprattutto, esiste ancora un posto dove tutto questo è davvero possibile? Dove la scatola non esiste?
Regia di Stefano Tosoni e Stefano De Bernardin